“Le mani sono lo strumento dell’intelligenza umana”, queste le parole di Maria Montessori che evidenziano come l’attività manuale sia l’occasione per imparare dall’esperienza diretta, non soltanto da prove ed esperimenti ma dall’esercizio stesso.
I giochi di travaso sono un esempio di come i bambini allenano la cosiddetta motricità fine, ovvero la competenza relativa ai movimenti della mano e del polso. Questa si sviluppa gradualmente durante i primi anni di vita, e per favorire tale progressività, i giochi definiti "del travaso" vengono proposti ai bambini in maniera propedeutica, attraverso l'inserimento di strumenti e materiali che richiedono un grado crescente di precisione.
Il setting messo a disposizione è composto da un’ampia gamma di contenitori di diversa forma (bottiglie, barattoli, scatole, sacchetti…) da riempire e svuotare con vari materiali (pasta, legumi, acqua…) utilizzando strumenti diversi in base alla difficoltà e alle sostanze proposte (pinze, cucchiai, sessole…).
Si inizia nel grande travaso e nelle vasche per la separazione dei materiali dove il bambino ha a disposizione un grande contenitore in cui si trova il materiale da travasare (farina gialla, sabbia, lenticchie, riso soffiato etc…) con cucchiai, cucchiaini, sessole, imbuti, vasetti, ciotole, barattoli, sacchetti. Successivamente vengono offerti “esercizi” con maggiore difficoltà proponendo materiali quali cereali, sassi, bottoni, acqua etc, ed utilizzando mestoli, pinze, siringhe, contagocce etc.
Mentre gioca "a travasare" il bambino compie quindi le prime esperienze sulla qualità degli oggetti (consistenza, volume, peso, rapporti di grandezze...) e su come i materiali si comportano quando sono messi in relazione tra loro, oltre ad imparare ad utilizzare utensili, strumenti, attrezzi, svolgendo compiti con un obiettivo utile.
